Così scrive il bosco Mauro Garofalo

📖 Il Bosco degli Scrittori firmato Aboca è uno spazio di oltre 330 metri quadrati che ha ospitato migliaia di piante e oltre 40 incontri. Tra i personaggi del mondo della cultura che hanno partecipato troviamo Mauro Garofalo, giornalista e scrittore che negli ultimi anni è impegnato su tematiche ambientali.

Garofalo ha raccontato su Aboca Life Magazine le sue impressioni personali nel visitare il Bosco, uno spunto per riflettere sulla nostra responsabilità nei confronti del medioambiente, sul futuro e sull'esperienza letteraria che rappresenta camminarci all'interno. Abbiamo ripreso l'articolo per chi non avesse avuto l'opportunità di leggerlo.

🌳 Garofalo parla "del silenzio e dell'effetto bolla" e che creano radici, piante e acqua, elementi difficili da immaginare e concepire all'interno di un padiglione fieristico normalmente dominato da materiali di tutt'altro tipo.

Con il bosco degli scrittori, infatti Aboca, ha voluto ricreare gli ecosistemi vegetali tipici del nostro paese, da nord a sud. Passeggiando attraverso questa incredibile rappresentazione vivente, era possibile vedere pinete marittime, uliveti e querceti, distese di felci, giardini rocciosi con vegetazione alpina, laghetti e piante acquatiche.

Per Garofalo, chi ha deciso di passeggiarci all'interno, passando da elementi che rievocano il Giappone ai bambini stupiti, poteva ritrovarsi all'improvviso davanti a un albero ed entrare in contatto, per un istante, con il poeta che ha in sé. Un bosco infatti insegna la "lingua della terra".

🌱 Inoltre, lo scrittore definisce il bosco dimora del sacro, in quanto residenza di ciò che tiene tutti noi in vita, pensiamo infatti al ciclo di sintesi vegetale dell'anidride carbonica di cui sono protagoniste le piante. Il bosco è un habitat che va preservato proprio per questo, perché ogni azione realizzata dall'uomo è in realtà "compiuta in debito di ossigeno" con le piante, quindi le nostre storie sono il risultato di una vita resa possibile dalle piante.

In virtù di questo, tutti noi, definiti da Garofalo come "coabitanti del pianeta", dovremmo avere verso il bosco la cura di un giardiniere.

Lo scrittore conclude con una riflessione sul futuro: quando gli studiosi del domani saranno chiamati a studiare le cortecce degli alberi, leggeranno non solo grandi avvenimenti e catastrofi naturali, ma anche tutto ciò che l'uomo sta lasciando dietro durante il suo passaggio sulla terra.

Per questo è essenziale comprendere che "non c'è cammino sulla terra se non in comune" e che quella che chiamiamo biodiversità è una ricchezza da difendere e preservare. Secondo Garofalo dobbiamo, prima di tutto, conoscerla proprio immergendoci nel bosco, per capire che non siamo soli sulla terra.

Uno degli obiettivi di Aboca era quello di rendere omaggio alla biodiversità attraverso l'allestimento del Bosco, intesa come insieme di complessi ecosistemi di milioni di specie vegetali, animali e microrganismi, inoltre, diversità è anche abbondanza e interazione tra chi compone questi sistemi, di cui fa parte anche l'uomo che interagisce con altri esseri viventi.

Il Bosco, oltre a alla parte di ricreazione naturale e all'area espositiva dedicata ad Aboca edizioni, ha incluso a suo interno anche uno spazio per l'accoglienza e un auditorium immerso nel verde, che in 5 giorni ha ospitato voci di primo piano dell'ambito letterario e scientifico, nazionali e internazionali che si sono confrontati su grandi temi ambientali.

Un anno ancora il Bosco degli scrittori si è trasformato nel giardino delle storie che è possibile raccontare.

@tutti: Cosa ci viene in mente quando pensiamo ad un bosco?